Vino e Alto Adige- 6 cantine per un’immersione totale nella bellezza
L’essenza dell’Alto Adige è certamente il vino, ma non solo. Qui si nasconde un prezioso patrimonio umano fatto di perseveranza, conoscenza,...
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Il viaggio è il fil rouge che lega Ognissanti, il nuovo resort a Trani che esalta il benessere di corpo e anima. Per raccontare cosa succede all’interno di questa bolla dove il buon gusto è ovunque, tracceremo il nostro percorso a suon di calici e tumbler.
Ognissanti sembra essere un mondo a parte che guarda verso il mitico porto di Trani. Basta varcarne la soglia per entrare in un ambiente che si identifica per sobrietà ma, soprattutto per il design curato e moderno. L’alternanza del legno rovere e del bianco, leitmotiv della struttura, si arricchirà di pochi ma sorprendenti dettagli pronti per fare la differenza praticamente ovunque.
Ogni particolare della struttura, anche il più piccolo, non è mai improvvisato ma è frutto di una progettazione certosina e dell’esposizione di un pensiero preciso. Dietro la scelta architettonica e artistica ci sono due grandi menti, l’architetto Beppe Riboli e Dario Agrimi che grazie ai suoi quadri iconici ha saputo caratterizzare tutti gli spazi, dalle sette suite fino all’area relax. Il risultato è un resort che restituisce un’immagine mai ingessata ma dinamica, frizzante e giovanile, proprio come il personale che ci accompagnerà durante il soggiorno.
A confermarlo è Marco De Troia, Restaurant Manager della struttura, sempre pronto a esaudire ogni desiderio degli ospiti che vanno “coccolati” al meglio in modo da farli sentire come a casa, ma in una location esclusiva. Ecco perché tra le mille attenzioni non manca mai un sorriso sincero e una battuta mai fuori posto. Tutto ciò concorre alla riuscita dell’obiettivo, far star bene.
Da Ognissanti la discrezione e la tranquillità sono all’ordine del giorno e per gli ospiti in cerca di un long drink, l’area lounge è il luogo perfetto. Il nostro viaggio inizia qui, all’ora dell’aperitivo nella “Sala Mani”.
Basta entrare nell’ambiente per scoprire di essere all’interno di una vera e propria opera d’arte, infatti una cascata di colore sembra pioverci addosso. Alzando lo sguardo verso la volta della stanza scopriremo che si tratta di mani colorate che sembrano percorrere il soffitto dal basso verso l’alto, unica nota di colore in un luogo dove ci si perde tra le tinte austere di madie, divanetti e sedie.
A questo punto entra in scena Andrea Malcangio, il bar manager di Ognissanti. Sarà lui a prendersi cura del nostro happy hour a suon di cocktail sartoriali. Barman di grande esperienza italiana ed estera, ha portato tutto il suo sapere a Ognissanti. Capace di rivisitare una drink list “tradizionale” trasformandola in qualcosa che abbia una vera identità, che parli di Puglia ma anche di luoghi lontani profumati e speziati, propone drink mai banali e riconoscibili per stile. Anche uno spritz o un gin tonic non sarà più il solito surrogato senza personalità, ma un’esperienza alcolica da gustarsi sorso dopo sorso.
Per Andrea il cocktail può diventare il perfetto compagno di una cena se a disposizione ci sono selezioni di liquori e distillati di grande pregio. Fare la differenza anche nel pairing è possibile, basta solo affidarsi a chi ne conosce i segreti.
Per cena lasciamo che ci accompagnino nella corte di Ognissanti, un’area dedicata al momento più gustoso della giornata, cena o pranzo. Avremo il privilegio di degustare all’ombra di un maestoso albero che buca il soffitto e sovrasta addirittura la struttura. Il tutto protetto da pannelli in vetro, godere della luce naturale è possibile, sia di giorno che di sera. L’ambiente è ben diversificato e lo sguardo può concentrarsi sulla grande cantina a vista, piena di grandi etichette che hanno fatto la storia del vino, oppure potremo distrarci guardando il bancone del bar e il suo murales dai toni accesi, unico elemento che spezza l’atmosfera classica e ci lancia in un clima più urban, ovviamente a cura di Dario Agrimi.
A cucinare per noi saranno due chef rivelazione, Danilo Partipilo e Fabio Palumbo. Complementari per personalità, nei piatti si percepisce tutta la loro voglia di far bene e perfezionarsi giorno dopo giorno. Saranno loro a definire l’identità mangereccia di Ognissanti che riprende la filosofia del fine dining ma non le manda a dire a nessuno. In ogni piatto resiste tradizione, innovazione e ricerca. Grandissima attenzione anche per la cucina adatta agli allergici e intolleranti, Cucina Intollerante come mi piace chiamarla, un fenomeno che mette sempre di più alla prova anche i cuochi più navigati. Ma iniziamo.
Da Ognissanti si può optare per due tipi di menu degustazione, uno da quattro portate e un secondo da sette, per tutte si può aggiungere un percorso vini in abbinamento studiato da Antonio La Mastra, sommelier AIS e due signature cocktail. Amante dei vini che sanno raccontare una storia non proprio recente, ci servirà bottiglie di grande personalità, chicche del territorio convenzionali e non, grandi sorprese adatte per coronare una cena di livello.
Si parte dalla Puglia per accompagnare una Margherita di scampo crudo, zucchina, stracciatella, maionese, pane e aceto di lampone. Tocca allo Scazzariedde 2020 de I Parieti, blend di Verdeca, Minutolo macerato solo in parte e altri vitigni autoctoni di Puglia. Un vino non scontato che spalleggia lo scampo.
Chef Danilo e Fabio hanno rinnovato il concetto di sushi, proponendolo con prodotti della terra e di casa, proprio come il porro cotto in due versioni differenti. Ad accompagnare il piatto c’è una crema di patate, salsa di ostriche, cioccolato bianco e maionese alla nocciola Tonda Gentile. Sul vino il sommelier ha pensato bene a un Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2017 ma non uno qualunque, il Villa Bucci. Intenso, profumatissimo e giustamente minerale, regge bene un piatto così semplice alla vista ma tanto strutturato al gusto. Il calice ci accompagnerà verso il prossimo piatto, definito iconico, un tubetto Benedetto Cavalieri cotto nella zuppetta di gallinella e crema di fagioli cannellini, servito in una delle creazioni di Vincenzo del Monaco adatto per mantenere calda la pietanza e assicurare sempre lo stesso gusto cucchiaio dopo cucchiaio. Il tutto è godurioso.
È la volta del Raviolo al nero di seppia ripieno di polpo alla genovese e il suo brodo. Servito con uno dei progetti più interessanti di Conti Zecca, il Calavento Orange 2020, Malvasia Bianca del Salento non filtrato con fermentazione in acciaio e anfora. I suoi aromi decisi sono in grado di reggere il piatto senza mai sovrastare il sapore del polpo o la callosità della pasta. Un bel bere.
Chef Danilo Partipilo sul secondo ha voluto stupire con la sua visione di pesce frollato. Tecnica ancestrale a cui è stato iniziato da Jacopo Ticchi, è un ottimo modo per sperimentare nuovi sapori e scoprire che questo piatto è deciso, proprio come lo chef. Per reggere un sapore così imponente Antonio La Mastra ha pensato a un Pinot Nero della Borgogna 2020 di Maison Louis Jadot. Un vino da definirsi “importante” e adatto per supportare l’imponenza del piatto, regalando quella pulizia sul finale che lascia solo piacevolezza e voglia di berne ancora. Chapeau.
Con il dessert non ci sarà solo il classico pairing con un vino dolce, ma una chicca a cura di Andrea Malcangio, un cocktail adatto per supportare un goloso tiramisù croccante o altre coccole degli chef. Ovviamente per chi desidera un passito tradizionale o un moscato, ce n’è per tutti i gusti. E per gli amanti del bicchiere della staffa? La selezione di liquori e distillati provenienti da tutto il mondo è adatta per soddisfare anche i palati in cerca di amari “amarissimi”.
La spa di Ognissanti è il fiore all’occhiello della struttura. Si trova al primo piano ed è il tempio del benessere in cui concedersi un po’ di tranquillità e liberarsi dallo stress quotidiano. A ripetersi anche qui sono il colore bianco, il legno e le tele di Dario Agrimi. Tutta questa costanza crea un certo clima di tranquillità che mette a proprio agio l’ospite.
Le esperienze a disposizione sono diversificate e si va dalla zona umida alla relax che comprende lettini ad acqua e stanza del sale dove godere di tante “good vibes”. Non manca sauna, bagno turco, docce emozionali e una piscina coperta che si affaccia direttamente sul porto.
Per rendere indimenticabile il nostro soggiorno è possibile concedersi un aperitivo con un calice di bollicine di metodo classico, preferibilmente pugliese, dei finger food adatti per coronare un momento dedicato al nostro benessere fisico. Brindare a bordo piscina con vista Trani non è mai stato così rilassante.
Anche se l’inverno non ci abbandona, è giusto iniziare a organizzarci per godere dell’esclusiva location di Ognissanti, il rooftop. Aperto dalla primavera all’autunno, da qui si può dominare Trani mentre si sorseggia un calice di vino che parla di Puglia o un cocktail pensato per noi.
Questo posto esclusivo è un’ottima occasione per gustarsi una piacevole tartare di pesce, piatti freddi di carne e pesce, o semplicemente un aperitivo vista mare a suon di ostriche e altri finger food prelibatissimi. Per concludere un soggiorno in bellezza chiediamo di godere della meraviglia e riempiamo i nostri occhi di Trani.
Bere in Hotel: Ognissanti ridisegna la drink list vista mare |
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