A Pollenzo si presenta un nuovo collettivo di 18 produttori pronto a dare nuovi strumenti di promozione per il territorio del Roero e del Nebbiolo
In data 24 novembre Rotaria ha visto la luce. Si tratta di un progetto enoculturale nato dall’incontro di un gruppo rappresentativo di diciotto produttori del Roero. Un'iniziativa che mette a confronto il territorio del Nebbiolo e dei suoi suoli ricchi, ma anche la sensibilità di chi vuole rilanciare il territorio costruendo un racconto unitario di questo. “Rotaria nasce come uno spazio di confronto aperto e collaborativo, creato per offrire strumenti utili a leggere e comprendere il Roero". Lo afferma Nicola Pasquero-Hilberg, portavoce del progetto. “È un percorso che va oltre il vino e abbraccia la cultura del Roero nella sua interezza, traducendone la biodiversità in un linguaggio semplice e contemporaneo. Il nome richiama le radici storiche dell’area e sintetizza il nostro credo: creare connessioni e valorizzare un patrimonio fatto di paesaggi, tradizioni e diversità”.
A comporre Rotaria ci sono le seguenti aziende unite per sensibilità verso il territorio come Alberto Oggero, Angelo Negro, Bajaj – Adriano Moretti, Cascina Chicco, Cornarea, Cordero Gabriele, Deltetto 1953, Ghiomo, Giovanni Almondo, Hilberg Pasquero, Malvirà, Manuele Priolo, Marco Porello, Matteo Correggia, Rabel, Rosavica Benotti, Sandrone Luciano, Valfaccenda. La partecipazione è volontaria e aperta a chi ne condivide metodo e visione, con approccio collaborativo e orientato alla ricerca.
Rotaria nasce per valorizzare la diversità geologica e territoriale, trasformandola in opportunità narrativa e commerciale. Per questo è necessario anche fornire strumenti di conoscenza attraverso una collaborazione costante tra produttori e professionisti del Roero. “Alla base del progetto c’è la volontà di dare voce a una comunità – produttori, ristoratori, sommelier, appassionati – che desidera farsi interprete e ambasciatrice del Roero. Rotaria vuole essere un osservatorio e una piattaforma di dialogo indipendente, utile a chi vuole comprendere e comunicare il territorio nelle sue molteplici espressioni”. conclude Pasquero.
I risultati emersi dalla giornata inaugurale tenutasi a Pollenzo saranno la guida per futuri approfondimenti, affiancati da una serie di materiali pratici pensati per facilitare la comprensione e la valorizzazione del territorio. Infatti si pensa a una sorta di vademecum con note di degustazione, carte dei vini strutturate, proposte di abbinamento e strumenti di esposizione per il retail. A questi si aggiungono contenuti dedicati allo storytelling e alla comunicazione come immagini, video e interpretazioni artistiche, pensati per raccontare il Roero in modo coinvolgente per il consumatore finale.
Nebbiolo e suolo, due elementi imprescindibili
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Il Nebbiolo è il minimo comune denominatore delle Langhe, scelto da Rotaria poiché è in grado di assumere diverse fattezze a seconda dei produttori e del suolo, non disdegnando le scelte agronomiche. Le sabbie del Roero generano vini di finezza aromatica e tannini più delicati; le marne conferiscono struttura, profondità e una tessitura più ampia; le argille esaltano intensità, potenza e longevità.
Per questo motivo Rotaria presta estrema importanza alle origini geologiche, agli sviluppi sensosiali e alla cultura del luogo. Per farlo tiene conto di una mappatura del suolo moderna che sia in grado di leggere la complessità del Roero. Infatti l'elemento centrale del progetto è la mappa geologica semplificata del Roero, sviluppata su impulso di Nicola Pasquero ed Edmondo Bonelli, utilizzando come base scientifica e visiva una porzione della mappa “Geoviticola Langa e Roero” realizzata da Alessandro Masnaghetti in collaborazione con Giampiero Romana e lo stesso Edmondo Bonelli. Tutto questo ha permesso una suddivisione del territorio in tre macroaree – sabbia, marna e argilla – facilitando una lettura immediata delle principali zone e delle rispettive identità. La mappa diventa uno strumento di orientamento e interpretazione, utile per comprendere le differenze tra suoli, esposizioni e paesaggi che definiscono la complessità del Roero.
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