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Rivera celebra la storia di famiglia col botto. Debutta sul mercato il Metodo Classico 1950

Cantine Rivera sceglie di completare la sua linea con la bollicina, l’unica mancante ancora all’appello. Il metodo classico si svela come un vero e proprio omaggio che la famiglia De Corato fa a se stessa e al lavoro incessante che ha portato l’azienda a grandi traguardi. Anche stavolta non si fa eccezione e le uve prescelte per brindare sono “di casa”.

Bombino Bianco e Bombino Nero sono i protagonisti della celebrazione per il successo di 70 vendemmie che ha portato Cantine Rivera ad attestarsi tra le aziende virtuose a livello nazionale e internazionale. Per mettere un altro tassello nel cammino di famiglia De Corato, con Carlo e i suoi figli Sebastiano e Marco, non poteva mancare una bollicina e in pieno stile Rivera. Ecco come 1950 diventa il viatico per fissare ciò che è stato e per guardare, ancora una volta al futuro, proprio come all’inizio di tutto, quando si decise di fare all in sulla Puglia.

Un'opera di famiglia

Famiglia De Corato

L’opera di famiglia inizia durante gli anni Quaranta sulle colline dell’Alta Murgia, un territorio complesso che guarda al Castel del Monte. Sebastiano De Corato, uomo di grande lungimiranza, iniziò a pensare a tutto ciò che quel particolare territorio di federiciana memoria avrebbe potuto offrire a un vino. Si avvio, quindi il cammino verso un’etichetta in grado di raccontare, nello stile del tempo, l’essenza di un territorio.

Nel frattempo arrivò suo figlio Carlo che, negli anni Settanta, scelse di invertire definitivamente le tendenze comuni di quell’epoca puntando tutto sull’imbottigliato. Certo, perché erano gli anni del vino sfuso e del profitto ad ogni costo, come ricorda in occasione della presentazione del Metodo Classico 1950 presso l’Albergo delle Nazioni a Bari in 5 dicembre 2022, un luogo iconico. Imbottigliare e fare un buon ingresso sul mercato, una scelta che si è rivelata vincente e ha portato la Rivera al successo che oggi vanta. Carlo De Corato ricorda con quella dolce nostalgia dei tempi che furono, anche le prime manifestazioni dedicate al vino pugliese, le prime timide etichette dal grande potenziale, quelle che oggi diventano l’orgoglio di regione anche grazie a Rivera.

1950: uno spumante inclusivo

Oggi Rivera resta sul pezzo e sa bene come conquistare il mercato con eleganza e finezza che parte dal packaging, perché anche l’occhio vuole la sua parte, finendo al calice. La parola d’ordine della famiglia De Corato è autoctono e con voce comune rivendica la scelta di spumantizzare con il Bombino Bianco e Bombino Nero che prosperano in contrada Rivera su suoli calcarei e tufacei con sedimentazione marina. Da tutto ciò nascono due espressioni di Metodo Classico 1950, perfette per accompagnare la tavola delle feste o, semplicemente, un aperitivo pugliese.

A rendere contemporaneo 1950 è il giovane enologo Angelo Mauriello. Nella versione demo, le bottiglie prodotte sono solo 2100 per etichetta con una sosta sui lieviti di 24 mesi e senza aggiunta di sciroppo di dosaggio in fase di sboccatura. Una prima tiratura limitata che racconta l’idea di piacevolezza secondo Rivera. Rispetto del territorio, qualità e un prezzo accessibile. Sono questi i valori che rispetta 1950 che sa farsi strada su ogni tavola, dalla più complessa alla più semplice. Aggiungiamo la parola d’ordine “inclusione” perché per ogni tappo che vola c’è sempre un momento piacevole da condividere.


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