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Per il Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese arriva il nuovo direttore. È Riccardo Binda

Riccardo Binda

Cambio di direzione per il Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese. Riccardo Binda da Bolgheri torna a casa per replicare il suo modello vincente.

Il Consorzio Vini Oltrepò Pavese completa il rinnovamento della governance con la nomina di Riccardo Binda come direttore. Un cambiamento che riflette l’ impegno deciso e condiviso con il consiglio di amministrazione di valorizzare il prodotto e il territorio, puntando su trasparenza, efficienza della filiera, management e qualità.

A Riccardo Binda, dopo l’ultima proficua esperienza in Bolgheri, viene dato il compito di traghettare il consorzio verso un nuovo modo di lavorare. La presidente Seralvo ha dichiarato questo a riguardo: "Abbiamo affidato al nuovo direttore un mandato chiaro e condiviso da tutto il Consiglio di Amministrazione: razionalizzare le attività del Consorzio, rinnovare l’approccio operativo introducendo criteri basati su obiettivi e risultati misurabili, e restituire valore al vino dell'Oltrepò Pavese, ricostruendo la centralità della filiera sia dal punto di vista produttivo-normativo che promozionale. Siamo certi che la comprovata professionalità di Riccardo Binda e il suo forte legame con il territorio saranno determinanti per dare slancio al percorso di rilancio che abbiamo intrapreso".

L'Oltrepò Pavese ha tutte le potenzialità per riprendersi il ruolo che merita, grazie alla sua storia, al lavoro delle generazioni di produttori e alla qualità unica dei suoi vini. È una sfida complessa, in un momento critico sia per il posizionamento dell’Oltrepò sul mercato sia per le difficoltà della vendemmia in corso, ma sono convinto che, con un impegno collettivo, riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati". A dirlo è Binda, classe 1986 e originario di Voghera. Fortemente legato con il territorio, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, culminati nella direzione del Consorzio per la Tutela dei Vini DOC Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, dove ha guidato il consorzio toscano verso una rappresentatività del 99%, l'ottenimento dell’erga omnes, e il consolidamento del prestigio internazionale della denominazione.