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Serena Leo
La Pettegola è tornata! Il Vermentino di Banfi anche quest’anno si presenta al mercato in una versione multicolor e dal gusto optical. A realizzare la nuova etichetta sono stati i gemelli Stefano e Marco, meglio noti come i Van Orton. Con il loro inconfondibile stile hanno reso la nuova bottiglia un must have da avere in cantina. Ecco perché ci piace.
La Pettegola di Banfi ha visto la luce per la prima volta nel 2012, nasce come un vino beverino e dall’anima pop, quindi non adatta per essere ingessata in un’immagine austera. Ecco perché si è pensato di renderla sempre di più al passo con i tempi ospitando dal 2018, al posto della classica sobrietà, un’opera d’arte sempre diversa. A susseguirsi sono stati grandi nomi del calibro di Alessandro Baronciani, Ale Giorgini, Riccardo Guasco ed Elena Salmistraro che ha firmato l’edizione 2021.
Quest’anno si è deciso di puntare ancora di più sul colore, su un’etichetta materica e super colorata e chi meglio dei fratelli Van Orton avrebbe potuto far meglio? Ben noti per le loro opere quasi psichedeliche e che non si prendono mai troppo sul serio, rendono ogni packaging un vero e proprio oggetto d’arte. Quindi anche una bottiglia di vino non è più solo qualcosa da bere e può diventare un oggetto da mostrare, fotografare, o meglio instagrammare. Però Banfi ha voluto fare un passo in più.
Quando si parla di pettegola il parallelismo a una comare è inevitabile ma, in questo caso, le chiacchiere centrano poco. Il nome del vermentino di Banfi è ispirato a un uccellino chiamato proprio così. Il suo mitico mondo naturale, pieno di colori sgargianti e profumi intensi, può essere riprodotto ogni volta che lo desideriamo, attraverso l’esperienza della realtà aumentata, direttamente a tavola e mentre ci godiamo un calice di vino.
Per entrare in questo universo parallelo che ci rimanda nelle campagne toscane di una volta, basta uno smartphone e l’app Banfi Experience. Inquadrando l’etichetta in diversi punti si entra in un luogo immaginario in pieno stile Van Orton dove fiori, grappoli d’uva, tramonti caratteristici e colline verdi, si confondono in un mix energico e super colorato. L’obiettivo è immedesimarsi nella pettegola e vivere un suo momento tipico a spasso per i paesaggi toscani, anche se stilizzati. “Abbiamo usato una linea unica, l’abbiamo unita ai nostri colori accesi e alle texture distintive per creare un design che ci rappresentasse al 100 per cento”. A dirlo sono i due artisti gemelli.
Sebbene la nostra pettegola cinguetti, bersi un calice di Vermentino mentre si scambiano quattro chiacchiere e anche un po’ di pettegolezzi, perché no, è assolutamente un’ottima scelta. Vermentino Toscano e una piccola percentuale di Sauvignon, si presenta in tutta la sua luminosità al calice, distinguendosi per un profilo aromatico definito e intenso. Dalle piacevoli note fruttate, agrumate e quel po’ di macchia mediterranea che lo rende ancora più profumato, si passa subito a un gusto fresco, tipico di un vino da bere con assoluta spensieratezza.
Portare a tavola o durante un aperitivo questa bottiglia opera d’arte, è davvero un colpo di classe. Non solo il vino sarà piacevole da condividere ma i colori dell’etichetta daranno un tocco di brio artistico a tutto il resto. In questo caso è proprio vero che l'abito fa il monaco.
La Pettegola di Banfi: la limited edition dei Van Orton va oltre l’instagrammabilità |
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