Il Friuli è terra di grandi vini e di grandi uomini. Ecco la storia di una piccola realtà che ha molto da dire sul mondo del vino.
Con un gruppo di amici ci si ritrova a condividere progetti davanti ad un buon bicchiere di vino. E se ci si accorge di avere un sogno comune da realizzare? Agire è la parola d’ordine. Ecco cos'è successo a due giovani friulani, Luca C. e Luca L. che hanno deciso di costruirsi un lavoro con il vino.
Questa è la storia de La Cricca, piccola realtà nata nel 2016 grazie ad una buona dose di lungimiranza e tanto impegno. Stiamo parlando dei due Luca ma anche di Giacomo e Paolo, innamorati del vino e del loro Friuli.
Però La Cricca non è solo un nuovo brand sul mercato ma un’evoluzione del concetto “vino”. A raccontarci il progetto è Luca Comello, uno dei fondatori del brand.
The Wine Fathers, una squadra a sostegno del vino
Per parlare de La Cricca non si può prescindere dal concetto Wine Fathers, l’embrione del progetto. Nasce nel 2014 dalla mente dei due Luca.
“The Wine Fathers è un progetto digitale basato sul concetto di crowdfunding ma rivolto al mondo del vino. L’utente, attraverso una piattaforma dedicata, sceglieva liberamente a chi destinare una donazione in denaro, quindi, riusciva a diventare parte dell’attività di piccoli vignaioli. Con The Wine Fathers era possibile aiutare nel recupero di vitigni antichi, sostenere iniziative benefiche collegate al mondo del vino e molto altro. La finalità da perseguire era quella di incrementare il concetto di sostenibilità sociale e ambientale. Il nostro obiettivo era fidelizzare il donatore fornendogli notizie circa l’evoluzione dell’azienda, creare sempre diverse ricompense, ad esempio, bottiglie di vino o soggiorni in cantina”.
Sebbene il progetto sia partito con entusiasmo e con grande successo, ai nostri Wine Fathers mancava sempre un pezzo, cioè, il vino. Per colmare questo vuoto ci si è dovuti ingegnare e il destino ha fatto il suo corso.
Proprio come accade nelle migliori band, avviene quasi per caso l’incontro con Giacomo, giovane enologo, e i due Luca. Dai tre nasce subito una certa intesa e ognuno di loro ha portato la sua conoscenza nel mondo del vino che non è solo pratica ma, ovviamente, consta di una visione commerciale e marketing che, non sempre, è facile da acquisire.
“Nel 2016 è nata La Cricca partendo solo con 2000 bottiglie. Negli anni siamo cresciuti sia con il numero di bottiglie che di riconoscibilità del marchio. I nostri valori, però, restano sempre gli stessi, qualità a 360 gradi e sostenibilità dell’ambiente”.
Quando Luca parla di qualità non scherza mica. “Qualità perché desideriamo che ogni passaggio sia in accordo con i nostri valori e con quello di un vino ben fatto. Sostenibilità perché lavoriamo in regime biologico anche se non abbiamo ancora avviato le pratiche per ottenere la certificazione ufficiale. Le nostre uve vengono lavorate nella maniera più sana possibile, il lavoro di cantina si riduce al minimo. Il risultato è un prodotto con una quantità di solfiti minima e che nel bicchiere rispecchi tutto quello che è il nostro territorio, portando in alto la bandiera dell’eccellenza”.
Le vigne de La Cricca si trovano a Craoretto, piccola frazione di Prepotto, proprio al confine con Slovenia. I vini prodotti beneficiano di una posizione privilegiata, tra i Colli orientali e il Collio, luogo in cui si incontrano le correnti provenienti dal mare e dalle Alpi. Tutti i prodotti La Cricca rientrano a pieno titolo nella DOC Colli Orientali del Friuli.
Indipendenti e ostinati, i vini de La Cricca
Il Friuli è una terra di grandi bianchi e La Cricca ha scelto di rappresentare il territorio come da tradizione, con lo sguardo sempre orientato al futuro. Per il momento la gamma di prodotti è limitata a tre vini, ovviamente, indipendenti e ostinati.
Ma perché queste due parole ritornano insistentemente? “La nostra idea di vino è ben diversa da ciò che è la moda del momento. Sono ostinati perché difendono il territorio in ogni sua forma. Sono indipendenti perché l’evoluzione del modo di mangiare si riflette anche sul bere, quindi, il vino deve essere all’altezza della situazione senza dimenticare da dove viene”. Per Luca e gli altri ragazzi "il metodo La Cricca” porta una nuova idea di vino sul mercato con ostinazione.
Il primo a nascere nella piccola famiglia è il Friulano ex Tocai, il primo e “il vino di bandiera”. Il Friulano, per chi è nato è cresciuto in questa terra, è sinonimo di tradizione ma anche di affetto verso le proprie origini “perché a tavola o dai nonni, una bottiglia di tocai non poteva assolutamente mancare. Il nostro friulano in purezza proviene da vigne vecchie di 80 anni, vinificate in acciaio con fermentazione malolattica”.
Il Pinot Bianco, invece, è un prodotto nato per caso. “Quando siamo partiti nel 2016 non avevamo ancora le vigne, pertanto abbiamo acquistato l’uva biologica da vinificare in un’altra cantina. Volevamo partire solo dal friulano ma quest’uva bellissima di Pinot ci ha proprio corteggiati, quindi, abbiamo deciso di acquistarla e lavorarla in maniera del tutto diversa”. Il Pinot Bianco viene vinificato in botte piccola per 7-8 mesi, l’affinamento sui lieviti è utile per conferire maggiore corpo al vino. Si tratta di un insolito metodo di lavorazione del Pinot Bianco.
Nel 2017 La Cricca ha deciso che era arrivato il momento di omaggiare al 100% la loro terra, quindi, hanno studiato un blend dal nome esplicativo, Busart che in friulano antico significa bacio. 50% friulano, 25% pinot bianco 25% Sauvignon.
“L’idea è quella di rappresentare la nostra visione del bianco friulano contemporaneo. Abbiamo pensato ad una ricetta che potesse rappresentare del tutto il nostro territorio. Uve migliori, lavorate e un buon lavoro di cantina, in modo da rappresentare la massima espressione del territorio e della nostra visione. Le uve del Friulano e Pinot Bianco e Sauvignon vengono vinificate singolarmente, le prime due fanno legno e l’assemblaggio avviene in ultimo. Nel Busart si ritrova la tipica acidità del Friulano, l’eleganza del Pinot Bianco e l’aromaticità del Sauvignon”.
Un rosso potrebbe entrare a far parte di questa La Cricca? Certo. Il prossimo anno potrebbe determinare la svolta. Per questo motivo facciamo grande attenzione ai ragazzi!
Il futuro de La Cricca
Il Covid, si sa, ha colpito soprattutto le piccole realtà vitivinicole, però, è importante sapere sempre come ripartire ed essere presenti sul mercato e sui social, ora più che mai. “Con il Covid ci siamo riadattati. Il nostro mercato di riferimento è l’enoteca, alta ristorazione e canale Horeca, senza disdegnare l’estero con cui abbiamo già aperto delle collaborazioni interessanti. Per ora ci siamo aperti anche al privato, attivando i nostri canali social e uno shop presente sul sito www.vinilacricca.it . Tutto questo ci ha dato tanto in termini professionali e personali”.
Ma cosa c’è nel futuro de La Cricca? Di sicuro tanta cautela ma anche grandi prospettive di crescita, senza dimenticare l’ostinatezza e la voglia di fare. Di certo Luca C, Luca L, Giacomo e Paolo hanno ancora bisogno di noi. Per sostenere la loro visione di vino e cantina è possibile diventare “parenti” de La Cricca cliccando sulla sezione shop del loro sito, quindi, cliccare su The Wine Fathers. Sposando le loro idee vedremo crescere questa piccola realtà friulana di cui, chi vi scrive, ne è già innamorata.
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