Paolo Bartoloni è il nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco
Cambio di presidenza per il Consorzio Tutela Vini Montefalco. A succedere a Giampaolo Tabarrini è Paolo Bartoloni. Nuove energie per puntare sui...
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Sempre più pesanti e tangibili gli effetti della peronospora. La malattia della vite sta attaccando diverse regioni italiane e, a causa delle forti piogge di primavera, sta prosperando. Il risultato è perdita sul raccolto anche in ingente misura. Si registrano infatti, cali fino al 40% per alcune zone del centro Italia.
A rilevarlo è l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) attraverso un’indagine condotta sui vari territori italiani. La situazione non è omogenea, però maggiormente colpita è la viticultura biologica che, in alcune aree, risulta fortemente compromessa. Le regioni che registrano più danni sono quelle della della dorsale adriatica, a partire da Abruzzo e Molise con perdite fino al 40%. Non fanno eccezione diversi areali di Marche, Basilicata e Puglia che arriveranno in vendemmia con perdite stimate del 25-30%. Complicata la situazione anche in Umbria, Lazio e Sicilia, specie nel Trapanese. In Romagna invece, ancora alle prese con il post-alluvione, tra tutti i disagi si aggiunge anche la difficile accessibilità ai vigneti.
Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini commenta la situazione così “La stagione pre-vendemmiale era partita bene un po’ ovunque, poi da maggio in avanti la situazione si è guastata. Siamo passati repentinamente dal problema degli stock in eccesso - attualmente confermato con le Dop in eccedenza a +9% sullo scorso anno - a uno scenario di probabile importante riduzione dei volumi di raccolta previsti in diverse regioni”. Per le altre aree poco colpite dalla peronospora si prevede una buona vendemmia.
Piemonte: siccità fra marzo e aprile, piogge nella norma, più oidio che peronospora.
Lombardia: in Valtellina si registrano problematiche di peronospora su una produzione tendenzialmente abbondante. Pressione su foglia e su grappolo, con cali mediamente del 5%.
Veneto: localizzati attacchi grandinigeni, con perdite anche al 50%. La produzione attesa in regione per ora è molto abbondante.
Friuli-Venezia Giulia: bene Collio, qualche problema a macchia di leopardo nel resto della regione. I vigneti rimangono comunque carichi.
Emilia e Romagna: la situazione appare per ora sotto controllo per quanto riguarda la peronospora. L’alluvione però, ha segnato il territorio collinare e in pianura. Compromessi gli accessi ai vigneti.
Toscana: a causa delle forti piogge a maggio, la peronospora è presente e si registrano difficoltà di accesso ai vigneti per i trattamenti. Per ora si prevede una riduzione su una produzione che si annunciava comunque abbondante (in media 10% di infezioni). Riportati problemi anche di botrite e grandinate locali.
Umbria: i cali registrabili vanno dal 10 fino al 30%. La produzione iniziale prevista da abbondante arriverà a un quantitativo nella norma.
Abruzzo e Molise: è piovuto costantemente dal 4 aprile. A causa della conformazione del terreno (colline e vallate) è stato difficile accedere agli appezzamenti per poter eseguire i trattamenti fitosanitari. La peronospora ha attaccato in forma abbastanza importante entrambe le regioni e si stima un calo di produzione del 30-40 % sulle uve convenzionali (50-60% in Molise), mentre si arriva anche al 70-80% sulle uve biologiche. Il danno maggiore sembra comunque subìto dalle varietà a bacca rossa, non trattate perché al momento dell'attacco erano ancora in fase primordiale, nelle zone collinari. Oggi le aziende produttrici hanno rallentato le vendite e qualcuna le ha addirittura fermate.
Marche: situazione non omogenea. In linea di massima è stata colpita di più la zona più prossima alla costa, ma le infezioni sono un po’ ovunque. È difficile quantificare la perdita ma sicuramente si profila un’annata di scarsa produzione (-20%), su una stagione ancora in ritardo nello sviluppo della fase fenologica rispetto al 2022.
Lazio: la pioggia di maggio ha innescato forti focolai, attorno al -25% di produzione prevista (su una partenza abbondante).
Basilicata: la peronospora ha avuto un forte impatto sul Vulture e anche sui bianchi, in alcuni areali le previsioni sono a -60%.
Puglia: la peronospora si è diffusa sia a Nord (tendoni tasso a 50%) sia a sud, su Malvasia, Negroamaro e Primitivo, con cali attesi del 25%.
Sicilia: la peronospora è diffusa, soprattutto nel Trapanese: chi non ha trattato a ciclo completo per questioni di costi avrà forti perdite. Invece le aziende strutturate avranno una buona vendemmia. Siamo attorno a un’incidenza del 10-15%.