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La vendemmia 2023 fa i conti con la Peronospora. Previsti cali fino al 40%

Sempre più pesanti e tangibili gli effetti della peronospora. La malattia della vite sta attaccando diverse regioni italiane e, a causa delle forti piogge di primavera, sta prosperando. Il risultato è perdita sul raccolto anche in ingente misura. Si registrano infatti, cali fino al 40% per alcune zone del centro Italia. 

A rilevarlo è l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) attraverso un’indagine condotta sui vari territori italiani. La situazione non è omogenea, però maggiormente colpita è la viticultura biologica che, in alcune aree, risulta fortemente compromessa. Le regioni che registrano più danni sono quelle della della dorsale adriatica, a partire da Abruzzo e Molise con perdite fino al 40%. Non fanno eccezione diversi areali di Marche, Basilicata e Puglia che arriveranno in vendemmia con perdite stimate del 25-30%. Complicata la situazione anche in Umbria, Lazio e Sicilia, specie nel Trapanese. In Romagna invece, ancora alle prese con il post-alluvione, tra tutti i disagi si aggiunge anche la difficile accessibilità ai vigneti.

Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini commenta la situazione così La stagione pre-vendemmiale era partita bene un po’ ovunque, poi da maggio in avanti la situazione si è guastata. Siamo passati repentinamente dal problema degli stock in eccesso - attualmente confermato con le Dop in eccedenza a +9% sullo scorso anno - a uno scenario di probabile importante riduzione dei volumi di raccolta previsti in diverse regioni”. Per le altre aree poco colpite dalla peronospora si prevede una buona vendemmia.

La situazione della Peronospora da Nord a Sud

Piemonte: siccità fra marzo e aprile, piogge nella norma, più oidio che peronospora.

Lombardia: in Valtellina si registrano problematiche di peronospora su una produzione tendenzialmente abbondante. Pressione su foglia e su grappolo, con cali mediamente del 5%.

Veneto: localizzati attacchi grandinigeni, con perdite anche al 50%. La produzione attesa in regione per ora è molto abbondante.

Friuli-Venezia Giulia: bene Collio, qualche problema a macchia di leopardo nel resto della regione. I vigneti rimangono comunque carichi.

Emilia e Romagna: la situazione appare per ora sotto controllo per quanto riguarda la peronospora. L’alluvione però, ha segnato il territorio collinare e in pianura. Compromessi gli accessi ai vigneti.

Toscana: a causa delle forti piogge a maggio, la peronospora è presente e si registrano difficoltà di accesso ai vigneti per i trattamenti. Per ora si prevede una riduzione su una produzione che si annunciava comunque abbondante (in media 10% di infezioni). Riportati problemi anche di botrite e grandinate locali.

Umbria: i cali registrabili vanno dal 10 fino al 30%. La produzione iniziale prevista da abbondante arriverà a un quantitativo nella norma.

Abruzzo e Molise: è piovuto costantemente dal 4 aprile. A causa della conformazione del terreno (colline e vallate) è stato difficile accedere agli appezzamenti per poter eseguire i trattamenti fitosanitari. La peronospora ha attaccato in forma abbastanza importante entrambe le regioni e si stima un calo di produzione del 30-40 % sulle uve convenzionali (50-60% in Molise), mentre si arriva anche al 70-80% sulle uve biologiche. Il danno maggiore sembra comunque subìto dalle varietà a bacca rossa, non trattate perché al momento dell'attacco erano ancora in fase primordiale, nelle zone collinari. Oggi le aziende produttrici hanno rallentato le vendite e qualcuna le ha addirittura fermate.

Marche: situazione non omogenea. In linea di massima è stata colpita di più la zona più prossima alla costa, ma le infezioni sono un po’ ovunque. È difficile quantificare la perdita ma sicuramente si profila un’annata di scarsa produzione (-20%), su una stagione ancora in ritardo nello sviluppo della fase fenologica rispetto al 2022.

Lazio: la pioggia di maggio ha innescato forti focolai, attorno al -25% di produzione prevista (su una partenza abbondante).

Basilicata: la peronospora ha avuto un forte impatto sul Vulture e anche sui bianchi, in alcuni areali le previsioni sono a -60%.

Puglia: la peronospora si è diffusa sia a Nord (tendoni tasso a 50%) sia a sud, su Malvasia, Negroamaro e Primitivo, con cali attesi del 25%.

Sicilia: la peronospora è diffusa, soprattutto nel Trapanese: chi non ha trattato a ciclo completo per questioni di costi avrà forti perdite. Invece le aziende strutturate avranno una buona vendemmia. Siamo attorno a un’incidenza del 10-15%.

 

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