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Il Tribunale UE mette un punto sulla diatriba tra Bolgheri e Bolgarè: è Bolgheri a vincere

Bolgheri

Il Tribunale dell’Unione Europea riconosce in toto le ragioni del Consorzio Bolgheri nel caso contro il marchio bulgaro Bolgaré. Il ricorso è stato ritenuto definitivamente e manifestamente infondato in quanto Bolgaré risulta evocativo della denominazione. Fonte: Consorzio Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC

La vicenda che ha visto minacciate le denominazioni d’origine Bolgheri, finalmente ha un buon epilogo. Dopo 6 anni è stata posta fine alla diatriba Bolgheri vs Bolgarè. A seguito della pronuncia dell’EUIPO a favore del Consorzio Bolgheri (marzo 2022) la controparte bulgara ha impugnato la decisione di fronte al Tribunale dell’Unione Europea. Dopo circa un anno è stato finalmente messo un punto alla questione in modo definitivo e inequivocabile.

Il massimo Tribunale comunitario ha sentenziato leggendo la difesa del Consorzio e la decisione dell’EUIPO, ritenendo non necessario convocare l’udienza, quindi sulla base dei fatti il ricorso bulgaro è da ritenersi manifestamente infondato. In definitiva, secondo la sentenza, il marchio Bolgaré è idoneo a evocare la DOP Bolgheri nella mente del pubblico di riferimento. In particolare, il Tribunale ha aggiunto che tale circostanza non può essere messa in discussione dal fatto, sostenuto dalla controparte, che il pubblico di riferimento potrebbe percepire il marchio Bolgaré come un riferimento alla Bulgaria. Tale circostanza, anche se fosse accertata, non è sufficiente ad impedire che il pubblico, di fronte al marchio Bolgaré abbia anche in mente l'immagine del prodotto coperto dalla DOP Bolgheri. Tra i due termini sussistono: somiglianza fonetica, numero simile di lettere, di cui le prime quattro uguali, identità di prodotti, somiglianza figurativa nei caratteri di scrittura. Questa sentenza sarà un precedente fondamentale per la protezione delle denominazioni d'origine italiane ed europee.

Per Bugnion SpA e EY, che hanno seguito il Consorzio durante tutto il cammino legale, si tratta di una vittoria per tutte le denominazioni vinicole italiane, un’affermazione della tutela assoluta delle DOP/IGP nell’Unione Europea contro ogni tentativo di emulazione.

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