Solidarietà ai lavoratori del settore Horeca e decisa contrarietà alle disposizioni presenti nell’ultimo Dpcm che limitano in modo decisivo i pubblici esercizi che somministrano cibi e bevande. "È a rischio non solo un comparto, ma una lunga filiera agroalimentare che coinvolge migliaia di lavoratori”.
“Esprimiamo la nostra più profonda vicinanza e solidarietà nei confronti dei tanti lavoratori che appartengono al comparto Horeca del nostro Paese e allo stesso tempo sottolineiamo la nostra convinta e decisa contrarietà alle disposizioni che costringono bar e ristoranti alla chiusura anticipata alle ore 18”. È la posizione espressa all’unanimità da Club Excellence, realtà che riunisce 18 tra le più importanti Distribuzioni e Importazioni Italiane di vini e distillati di pregio dopo l’emanazione dell’ultimo D.P.C.M (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) in vigore da lunedì 26 ottobre 2020.
“Si tratta di un colpo durissimo per un settore fondamentale non solo per il comparto agroalimentare del nostro Paese, ma per l’intera economia italiana. Bar e ristoranti rappresentano l’anello finale di una filiera all’interno della quale lavorano migliaia di imprese” sottolinea Massimo Sagna, Presidente di Club Excellence. “I pubblici esercizi in generale, ma in particolare coloro che somministrano cibi e bevande, sono tra le categorie più discriminate in questo momento, nonostante siano state tra le prime ad adeguarsi alle disposizioni e normative messe in campo per il contenimento della diffusione del virus Covid-19”.
“I grandi investimenti e i sacrifici di cui tutto il settore Horeca si è fatto carico sin dallo scorso giugno – riduzione del numero dei coperti, distanziamento tra commensali, riorganizzazione di spazi e strutture – oggi vengono completamente azzerati e, di fatto, si rischia di condannare alla definitiva chiusura migliaia di attività di questo settore”.
“Non possiamo condividere questa decisione, frutto di mancanza di programmazione e visione a lungo termine nell’affrontare un’emergenza che dura da più di 8 mesi e che, molto probabilmente, non vedrà la sua fine nel volgere di un breve periodo. In assenza di prospettive, la sottovalutazione delle conseguenze della pandemia e della annunciata seconda ondata si abbatte ora in modo drammatico su categorie che non possono essere considerate causa dell’attuale situazione, in quanto per oltre quattro mesi si sono adeguate alle norme in vigore operando in un contesto in cui la pandemia è rimasta sotto controllo”.
“Il DPCM attuale crea una discriminazione nei confronti di un settore evidentemente considerato non solo superfluo e non necessario, ma quasi, a torto, una delle principali fonti del contagio. I contributi e i sostegni economici a fondo perduto che il governo ha intenzione di predisporre non possono rappresentare una soluzione e rischiano di non sortire gli effetti desiderati, vale a dire la sopravvivenza di un comparto condannato all’estinzione proprio da chi vorrebbe aiutarlo”.
Club Excellence è consapevole del difficile momento storico che stiamo vivendo e della pericolosità della pandemia in corso: gli oltre 1400 agenti che riunisce sotto la sua egida continueranno, come sempre, a svolgere il loro lavoro quotidiano seguendo scrupolosamente le norme che mirano alla prevenzione e alla tutela della salute di tutti i cittadini senza far mancare il supporto e l’assistenza ai clienti del Club che rappresentano una percentuale molto significativa delle aziende Horeca di qualità del nostro Paese. Allo stesso tempo, a nome delle 18 imprese che rappresenta, Club Excellence ribadisce la sua ferma contrarietà nei confronti di norme che mettono a rischio l’equilibrio economico di decine di migliaia di persone che hanno contribuito alla definizione del concetto di Made in Italy, contribuendo in modo determinante alla capacità di attrazione del nostro Paese in termini turistici e culturali.
“Rivolgiamo un appello ai Presidenti delle Regioni affinché prendano in considerazione la possibilità di emettere deroghe al DPCM per consentire un più regolare svolgimento delle attività laddove ne ricorrano i presupposti. Siamo inoltre disponibili a partecipare a un tavolo di confronto con le istituzioni e gli altri attori della filiera, per definire misure più congrue in linea con l’attuale scenario economico e sanitario”.
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