Quando si parla di Trentino, si pensa alle piste innevate,
alle baite di montagna, ai formaggi d'alpeggio, al Trentodoc. Se si ama il vino
e si ricerca l'eccellenza, c'è una sola valle verso cui puntare: la Val di
Cembra. Considerata la culla della viticoltura eroica, è qui che nel V secolo
a.C. gli abitanti delle montagne hanno iniziato a trasformare l'uva in una
bevanda. Oggi i vinificatori di questa zona stanno riscrivendo la storia della
valle e del vino trentino, grazie a una scelta: unire la propria forza nel
consorzio Cembrani Doc.
I tesori della Val di Cembra
In Trentino climi e terreni differenti creano vini
eccezionali, con caratteristiche che nel bicchiere raccontano storie specifiche
e speciali. La Val di Cembra è la terra del Müller Thurgau, coltivato in
vigneti terrazzati tra i 600 e gli 800 metri di altezza. I forti sbalzi termini
esaltano la freschezza e la fragranza floreale vegetale di questi vini, dando
loro un sapore aromatico e persistente. Le terre ricche di porfido aggiungono
una mineralità unica. Dalle uve Chardonnay derivano vini eleganti e si
ottengono le basi per eccellenti spumanti Trentodoc metodo classico.
Un altro vitigno storico del territorio è la Schiava,
coltivato già nel XIII secolo, seguendo il metodo della pergola trentina.
Infine, la Val di Cembra è anche la culla della grappa. La distillazione della
vinaccia era in passato un modo per sopravvivere in un'economia contadina molto
povera. Oggi è il fiore all'occhiello della distilleria italiana, grazie al
metodo artigianale trentino discontinuo a bagnomaria. Raccontare tutto questo è
difficile, se si è soli. Ma insieme si può fare di più, si può andare molto più
lontano.
I supereroi della Val di Cembra
Nato nel 2012, Cembrani Doc raggruppa cinque cantine e due
distillerie: Cantina Simoni, Villa Corniole, Cantina Cembra, Cantina Zanotelli,
Cantina Alfio Nicolodi, Distilleria Pilzer e Distilleria Paolazzi Vittorio. Per
far parte del Consorzio bisogna avere la sede in Val di Cembra e voler
promuovere l'enoturismo rendendo l'azienda accessibile per le visite. «Non è
un'associazione – spiega Mara Lona, portavoce dei Cembrani Doc – si lavora per
il consorzio come se fosse un'azienda».
Nel 2016 il consorzio ha aperto il suo board anche ad altre
aziende non vitivinicole, che potessero potenziare il volano turistico. Altre
18 realtà tra alberghi, agritur e macellerie hanno sottoscritto l'impegno a
promuovere il brand Val di Cembra. Perché il territorio non è fatto solo di
vino, ma anche di gastronomia e intrattenimento.
Gli obiettivi del consorzio
«Cembrani Doc ha due anime – spiega Mara Lona – La prima:
commercializzare online i prodotti nati in Val di Cembra per raggiungere il più
ampio pubblico possibile. La seconda: promuovere l'enoturismo». Al primo
obiettivo si lavora sin dall'inizio. Messe tutte assieme, le bottiglie prodotte
in Val di Cembra non superano il milione. Da sola, la Cantina Cembra ne fa
600.000. Ma il totale non è sufficiente per arrivare in GDO. Per questo si è
scelto di puntare sull'online. «Questo primo obiettivo è stato raggiunto al 70
per cento. Ora abbiamo deciso di sottoscrivere delle affiliazioni con dei
partner più grandi per gestire la commercializzazione dei nostri prodotti verso
l'estero».
L'enoturismo ha avuto un lento e costante sviluppo negli
ultimi anni. Secondo i dati dell'Apt Piné-Cembra, nel 2011 si registravano 10.532 arrivi per un totale di
33.718 presenze. Nel 2019 gli arrivi sono passati a 18.389, per un totale di 53.706 presenze, con un
pernottamento medio di 3 notti. Per stabilizzare questo flusso turistico e
rendere più organica l'offerta verso il pubblico, il 1° giugno vede la luce il
sito Visitcembranidoc.it. Qui sarà possibile prenotare soggiorni, visite in cantina, con tanto
di degustazioni e merende. Inoltre, sarà possibile acquistare i ticket per gli
eventi che scandiscono l'anno in Val di Cembra: dalle Baite Aperte alle Caneve
Aperte, passando per la rassegna dedicata al Müller Thurgau, le occasioni per visitare questo
territorio non mancano.
«L'obiettivo enoturistico è stato raggiunto al 50 per cento. Con il Covid-19, le agenzie turistiche hanno disdetto tutti i viaggi. Anche per questo, per gestire direttamente i flussi, abbiamo creato un portale dove ricevere le prenotazioni. Del resto l'immagine della Val di Cembra è già nota. I terrazzamenti, i paesaggi evocativi sono spesso utilizzati anche da altre realtà, che spesso non ci citano».
Un altro obiettivo strategico per i Cembrani Doc è la tutela
ambientale. «La portiamo avanti con progetti condivisi con le istituzioni.
Vogliamo raggiungere la certificazione della Val di Cembra come Paesaggio
Rurale d'Italia. Con la Fao puntiamo a trasformare la nostra valle in un
territorio Giass. Inoltre, grazie alla rete delle riservem collaboriamo alla
salvguardia dell'ululone dal ventre giallo».
Il futuro della Val di Cembra
Oltre alle difficoltà tecniche legate al mercato, i Cembrani
Doc dovranno combattere la crisi del settore vitivinicolo post-Covid. «Siamo a
stretto contatto con l'assessorato provinciale. Vedremo come va. Il consorzio
intanto tiene aggiornate le aziende sui nuovi protocolli e sulle ordinanze. Ora
siamo al lavoro su un vademecum per le riaperture delle cantine al pubblico.
Abbiamo fatto un acquisto collettivo di dispositivi di sicurezza, così da
ottimizzare il costo». Sembrano piccole cose, ma messe insieme in questo
periodo di incertezza, pesano più di una montagna.
«Sul fronte enoturistico, vogliamo recuperare gli eventi in
autunno e andare a spingere sull'incoming individuale. L'obiettivo è far
tornare le persone nelle nostre aziende». Ma c'è un sogno più grande. «Noi,
Cembrani Doc, speriamo di far diventare la Val di Cembra una meta della
enogastronomia, la Chianti del Nord, con un turismo che dia valore anche al
vino. Su questo c'è ancora da lavorare, anche se siamo consapevoli che la
nostra varietà principale, il Müller Thurgau, qui si esprime in un modo unico.
Inoltre, abbiamo ottenuto la sottozzona di produzione e
possiamo scrivere sulle nostre bottiglie “Vino Trentino D.O.C. Superiore – Sottozona Valle di Cembra”». Un
piccolo passo per gli uomini, un grande passo per i Cembrani Doc.
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