Anche quest’anno la rassegna si articolerà in due giornate, 8 e 9 novembre 2023. 24 esperti selezionati tra enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, assieme agli studenti del corso enotecnico, assaggeranno i vini da PIWI inviati in Fondazione per l’occasione. Le categorie saranno suddivise in rossi, bianchi, bianchi a macerazione prolungata orange, spumante metodo classico bianco, spumante metodo classico rosè, spumante metodo classico Charmat bianchi, spumante metodo charmat rosè, vini frizzanti con fondo. La novità, per il 2023, sta nell’inserimento della categoria dei vini da uve soggette ad appassimento. Come di consueto la cerimonia di premiazione è programmata per il 1 dicembre 2023.
Tutti i campioni Piwi potranno essere inviati fino al 29 settembre 2023 compilando il form dedicato presente sul sito della Fondazione Mach. Qui per scaricare il form e il regolamento per la rassegna.
I vini PIWI - prodotti con uve tolleranti alle patologie fungine - assumono particolare importanza, soprattutto quest’anno in cui diverse zone italiane sono alle prese con gli attacchi di peronospora. Infatti questi sono ottenuti selezionando uve provenienti da piante selezionate elevate caratteristiche di resistenza alle principali malattie fungine che attaccano le viti, quindi richiedono un numero ridotto di interventi fitosanitari. Anche se tali coltivazioni non sono ancora autorizzate su tutto il territorio nazionale, si sta lavorando in modo da poter colmare questo gap. Al momento le regioni che producono Piwi sono 9, con il Veneto in testa per per superficie coltivata a varietà resistenti, in particolare Solaris. Campania e Puglia hanno avviato l’iter di sperimentazione.
L’impegno della FEM per lo sviluppo dei vitigni resistenti
Con questo evento la FEM si impegna a valorizzare anche l’attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti (l'approfondimento su WIneroots.it) che ha portato ad iscrivere del Registro Nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti dall’attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia. Di recente tramite il progetto VEVIR queste varietà sono risultate ottimali per la coltivazione in Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina.
La storia del miglioramento genetico in FEM ha una lunga data, dai tempi di Rebo Rigotti negli anni Venti del secolo scorso La Fondazione - riguardo la resistenza - ha intrapreso un’intensa attività di breeding realizzando un piano di incrocio sin dal 1987. Oggi questi producono circa 35-40 mila semi l’anno, suddivisi in circa 100 combinazioni di incrocio. Tale attività prevede anche incroci (piramidazione) che permettono di selezionare genotipi con diversi caratteri di resistenza verso le diverse malattie (oidio, peronospora, marciume nero, ecc…). Per rendere più efficiente la fase di selezione si utilizzano le tecniche di selezione con marcatori legati ai caratteri di resistenza alle malattie fungine. Oltre a questo obiettivo in FEM vi è un’intensa attività di incrocio anche tra i genitori piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera che hanno prodotto le quattro varietà Charvir, Valnosia, Termantis e Nermantis.
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